Siamo concordi con l’Aned e con il consiglio nazionale dell’Anppia, di cui di seguito trovate i comunicato, nel ritenere inopportuna la scelta di individuare nel 26 gennaio, giorno della battaglia di Nikolajewka, la data per la celebrazione annuale.
Alle considerazioni sulla guerra d’aggressione nazifascista all’Unione Sovietica di cui la ritirata e la battaglia di Nikolajevka costituirono solo il tragico epilogo, va aggiunto che buona parte di coloro che sopravvissero al disastro furono poi deportati, dopo l’armistizio nei Lager tedeschi.
Occorre altresì rilevare che che la scelta della data rischia di togliere peso alle iniziative il successivo 27 gennaio, Giorno della Memoria.
Il Consiglio Nazionale dell’Anppia, riunito a Bologna nei giorni 9 e 10 Aprile 2022, esprime sconcerto e condivide la riprovazione già manifestata dall’ANED, per la scelta del Parlamento di istituire il 26 Gennaio come giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini. Noi siamo assolutamente favorevoli a ricordare il sacrificio dei nostri alpini che tanto hanno dato al nostro Paese fin dalla nascita dell’Italia; tuttavia la decisione di individuare come data di questa giornata di ricordo il 26 Gennaio del 1943, anniversario della battaglia di Nikolajewka con l’aggiunta di voler “promuovere i valori della difesa della sovranità e dell’interesse nazionale” non ci sembra pertinente. Ricordiamo che l’Italia fascista, insieme alla Germania nazista e ad altri, aveva aggredito l’Unione Sovietica creando quello che è stato il più terribile fronte della seconda guerra mondiale per numero di perdite umane. Appare incomprensibile e contraddittorio come si possano promuovere la sovranità e l’interesse nazionale ricordando la battaglia in cui gli Italiani erano dalla parte sbagliata della Storia, quella della dittatura, del fascismo e del nazismo. Ricordiamo anche, e non sappiamo se sia casuale o meno, che il 26 Gennaio è il giorno prima del Giorno della Memoria delle vittime dei lager nazisti. Anche la collocazione nel calendario ci appare a dir poco criticabile. Si sarebbe potuta scegliere qualsiasi altra data, ricordare le numerose azioni di solidarietà degli alpini nelle missioni di pace o nelle drammatiche occasioni di calamità naturali e non quella che celebra una sanguinosa guerra di aggressione voluta dai nazifascisti. L’Italia è una Repubblica democratica e antifascista e questo deve essere sempre tenuto presente quando ci si occupa, in particolare, di questioni della memoria: chiediamo quindi che il Parlamento riesamini questa decisione e individui un’altra data per ricordare e celebrare la “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini.