Novità risarcimenti: decreto legge 30 aprile 2022

Art. 43

Istituzione del Fondo per il ristoro dei danni subiti  dalle  vittime di crimini di guerra e contro l’umanita’ per la lesione di  diritti inviolabili della  persona,  compiuti  sul  territorio  italiano  o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945

  1. Presso il Ministero dell’economia e delle finanze  e’  istituito il Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini  di guerra e contro l’umanita’ per  la  lesione  di  diritti  inviolabili della persona, compiuti sul territorio italiano o comunque  in  danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra  il 1°  settembre  1939  e  l’8  maggio  1945,  assicurando   continuita’ all’Accordo tra la Repubblica italiana e la  Repubblica  Federale  di Germania reso esecutivo con decreto del Presidente  della  Repubblica 14 aprile 1962, n. 1263, con una dotazione  di  euro  20.000.000  per

l’anno 2023, di euro 11.808.000 per ciascuno degli anni dal  2024  al 2026.

  2. Hanno diritto all’accesso al Fondo alle condizioni e secondo  le modalita’ previste dal presente articolo e  dal  decreto  di  cui  al comma 4, coloro che hanno ottenuto un titolo costituito  da  sentenza passata  in  giudicato  avente  ad  oggetto   l’accertamento   e   la liquidazione dei danni di  cui  al  comma  1,  a  seguito  di  azioni giudiziarie avviate alla data  di  entrata  in  vigore  del  presente decreto, ovvero entro il termine di cui al comma 6. E’ a  carico  del Fondo il pagamento delle spese processuali liquidate  nelle  sentenze di cui al  primo  periodo.  Resta  ferma,  in  relazione  ai  giudizi

pendenti alla data di entrata in vigore  del  presente  decreto  e  a quelli instaurati successivamente, sentita l’Avvocatura dello  Stato, la facolta’ di  definizione  mediante  transazione,  che  costituisce titolo per l’accesso al Fondo.

  3. In deroga all’articolo 282 del codice di procedura civile, anchenei procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto,  le  sentenze  aventi  ad  oggetto l’accertamento   e   la liquidazione dei  danni  di  cui  al comma  1  acquistano  efficacia esecutiva  al  momento  del passaggio  in  giudicato.  Le  procedure esecutive basate sui titoli aventi ad  oggetto  la  liquidazione  dei danni di cui al comma 1 non possono essere iniziate o proseguite e  i giudizi di esecuzione eventualmente intrapresi sono estinti.    

4. Con decreto del  Ministro  dell’economia  e  delle  finanze,  di concerto con il Ministro degli affari  esteri  e  della  cooperazione internazionale e con il Ministro  della  giustizia,  da  emanare  non oltre centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono stabilite:

    a) la procedura di accesso al Fondo;

    b) le modalita’ di erogazione degli importi agli aventi diritto;

    c)  le  ulteriori  disposizioni  per  l’attuazione  del  presente

articolo.

  5. Il pagamento effettuato con le procedure  previste  al  comma  4 estingue ogni diritto o ragione di  credito  correlata  alle  pretese risarcitorie per i fatti di cui al comma 1.

  6.  Fatta  salva  la   decorrenza   degli   ordinari   termini   di prescrizione, le azioni di accertamento e liquidazione dei  danni  di cui al comma 1 non ancora iniziate alla data di entrata in vigore del presente decreto sono esercitate, a pena di decadenza,  entro  trenta giorni dalla medesima data. La decadenza e’ dichiarata d’ufficio  dal giudice.  Gli  atti  introduttivi  relativi  a  tali   giudizi   sono notificati  presso  gli  uffici  dell’Avvocatura  dello  Stato,   nel rispetto dell’articolo 144 del codice di procedura  civile.  Se  tale notifica e’ omessa, il giudice assegna  un  termine  perentorio  alla parte attrice per l’esecuzione di tale incombente.

  7. Agli oneri derivanti dal presente  articolo,  valutati  in  euro 20.000.000 per l’anno 2023 ed euro 11.808.000 per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026, si provvede quanto a  euro  10.000.000  per  l’anno 2023 ed euro 5.904.000 per ciascuno  degli  anni  dal  2024  al  2026 mediante  corrispondente  riduzione  del  Fondo  per  far  fronte  ad esigenze indifferibili di cui all’articolo 1, comma 200, della  legge 23 dicembre 2014, n. 190, e quanto a euro 10.000.000 per l’anno  2023 ed euro 5.904.000 per ciascuno degli anni dal 2024 al  2026  mediante corrispondente riduzione del  Fondo  per  interventi  strutturali  di politica  economica,  di  cui   all’articolo   10,   comma   5,   del

decreto-legge   29   novembre   2004,   n.   282,   convertito,   con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.

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