Abbiamo deposto fiori al Monumento alla Resistenza Europea e presso le lapidi agli schiavi di Hitler a Como e Cernobbio per ricordare quasi un milione di italiani, militari e civili deportati in Germania dopo l’8 settembre 1943.
Essi furono le prime vittime dello sfacelo di una classe dirigente compromessasi con la dittatura fascista e responsabile della guerra d’aggressione in alleanza con la Germania nazista.
A prezzo di enormi sacrifici e sofferenze molti italiani seppero reagire. La Resistenza senz’armi dei militari internati in Germania e dei tanti civili che misero a rischio la loro vita nell’aiuto disinteressato a quanti erano perseguitati e non collaborarono con gli oppressori, diede forza al Movimento di Liberazione.
Prima dell’agognata fine della guerra questi uomini e queste donne costruirono le premesse di una nuova Italia. La Costituzione repubblicana fu il frutto più prezioso di quei venti drammatici mesi. Ridefinendo diritti individuali e sociali consentì al Paese di riprendere il suo posto tra le nazioni civili.